Blues top 10 albums
- Manuel Belli
- 13 feb 2015
- Tempo di lettura: 4 min
Le classifiche si sa sono sempre un esercizio di stile alquanto aleatorio e finiscono sempre per scontentare qualcuno (in genere guarda caso gli esclusi). Ad ogni modo ho deciso comunque di cimentarmi in una serie di classifiche personali a cominciare da questa sul blues, a beneficio delle generazioni più giovani e per coloro che non avendo molta dimestichezza con il genere desiderano avere un punto di partenza per esplorare un genere che dagli inizi del 900 americano è ormai esploso in tutto il mondo producendo continuamente arte ed artisti in perenne evoluzione sonora. Mi sono principalmente (e volutamente) indirizzato sulle "nuove leve" del blues, quelle più vicine al sound "rock" delle generazioni post anni 80 tralasciando volutamente molti dei mostri sacri da Albert King, a BB King, o John Lee Hooker.

1- Robert Johnson, come non iniziare da lui. Il capostipite del blues del delta, la leggenda del bluesman che vendette l'anima al diavolo al crocicchio (la sua Crossroads) e che muore a soli 27 anni (probabilmente avvelenato da un'amante ingelosita) registrando solo una manciata di canzoni destinate a diventare classici immortali, da Crossroads a Sweet home Chicago o Love in vain. L'edizione migliore resta probabilmente "King of the delta blues singer" vol 1 e 2 (Columbia records) ma ne esistono di altrettanto valide.

2-Albert Collins 1978 -Ice Pickin'- (Alligator 4713)
Il chitarrista texano noto per l'uso di accordature aperte e capotasti mobili oltre il VII tasto rimane uno dei personaggi più interessanti e folkloristici dela sua generazione (1932-1993). Oltre che per il suo stile era noto per avventurarsi fuori dai locali nei quali si esibiva, continuando a suonare (ovviamente usava cavi molto lunghi). In un caso addirittura si dice arrivò ad ordinare una pizza al locale di fronte (mentre si a lui che la band continuavano a suonare) che gli venne recapitata on stage qualche minuto dopo.

3-Eric Clapton 1980 -Just one night- RSO.
Con questo doppio dal vivo registrato in Giappone Clapton chiude gli anni 70. E' una summa del lavoro di grande tessitore sonoro del principe del blues britannico, accompagnato da una band di gran classe perfettamente rodata e affiatata. Clapton non si risparmia e reagala in quasi un ora e mezza di musica alcune delle sue migliori performance live di sempre.

4-Robben Ford 1988 -Talk to your daughter- Warner Bros
Non è l'album d'esordio dell'ex chitarrista degli Yellowjackets ma la sua prima prova solista matura. Ford chitarrista moderno con alle spalle un grande background, (Miles Davis fra gli altri) live e studio, produce un disco di notevole impatto, destinato a lasciare il segno nelle successive produzioni e nel genere blues moderno per coesione estetica e sound.

5- Scott Henderson 1994 -Dog Party- Mesa Records
Nel 1994 il chitarrista americano meglio noto per il suo lavoro con la fusion band Tribal Tech decide di prendersi una pausa e realizza quasi per gioco con alcuni amici questo album di blues che sarà in realtà l'inizio per una nuova fase creativa della sua carriera e lo porterà in giro per tutto il mondo, riportandolo al primo e vecchio amore di sempre il blues per l'appunto. Sebbene Scott relizzarà altri tre album in seguito (tutti di ottima fattura) forse per spontaneità e "giocosità" questo primo "nuovo" esordio rimane forse insuperato.

6- Gary Moore 1995- Blues for Greeny -Charisma Records
Moore realizza un album per celebrare il suo amico "scomparso" (ritiratosi dalle scene) ex chitarrista dei Fleetwood Mac ed ex Bluesbrakers con John Mayall. Gary realizza un tributo personale e di profonda intesità emotiva partendo da una tavolozza sonora con ampio uso di sezione fiati che lo vede a suo agio nell'interpretazione del blues. Sicuramente il miglior album in assoluto per questo artista Irlandese prematuramente scomparso

7- Stevie Ray Vaughan -In Step- Epic
Questo del 1989 è l'ultimo album in studio del chitarrista texano concluso poco prima del tragico incidente di elicottero nel quale perderà la vita. E' l'album della maturità pienamente raggiunta con un sound profondo e tagliente come una lama. SRV e la band si muovono all'unisono in perfetta padronannza sonora cesellando uno dei più begli albun dell'intera storia del blues

8 - Eric Johnson- Up close- EMI-2010
Personalmente considero questo il migliore album in assoluto del chitarrista texano. Certamente non un album blues in senso stretto ma il sound e le composizioni partono e finiscono sempre per ritornare in qualche modo all'essenza di un blues certamente moderno e venato di rock e alchimie country o fusion. Un disco eclettico con un sound potente ed originale e molte buone composizioni.

9 - Jeff Beck- Blow by Blow- Epic-1975
Questo album di Beck prodotto da George Martin si distingue per eleganza da qualunque altra produzione del chitarrista inglese. Anche in questo caso la contaminazione fra blues e rock è certamente indistinguibile ma fa parte del modello sonoro e dell'imprinting musicale di un chitarrista come Beck. Album splendido e magnificamente registrato e prodotto ha influenzato schiere di musicisti fra cui anche ilnostro Pino Daniele che lo citava come uno degli album "formativi" della sua gioventù.

10- Muddy "Mississipi" Waters-Live- 1979- Blue Sky Records
Chiudiamo questa breve carrellata con un classico dal valore inestimabile. A Johnny Winter vanno attribuiti certamente molti meriti (oltre a quello di insigne chitarrista) ma certamente non va dimenticato che fu l'ultimo e certamente fondamentale produttore degli ultimi album del lavoro di una vita del grande Muddy Waters. Colto qui nella sua dimensione live al meglio della forma e accompagnato da una band stratosferica Muddy insegna a tutti e per sempre come si suona il blues.
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